FAQ SUI PICCIONI

Una raccolta di FAQ sui piccioni e sui rischi correlati ad una infestazione da piccioni.

Quante volte si può riprodurre un piccione in un anno?

I piccioni si riproducono almeno quattro volte in un anno ma arrivano anche a otto deposizioni se le temperature sono miti e se hanno sufficienti fonti alimentari. Ogni volta depositano due uova dalle quali nascono i pulli. Un pullo è in grado di lasciare il nido dopo circa 21 giorni e raggiunge la maturità sessuale verso i sei mesi di età. E’ frequente che un pullo possa essere riproduttore già nella stagione riproduttiva in cui è nato!

Che cosa mangiano i piccioni?

I piccioni mangiano praticamente qualsiasi cosa! Non sono mangiatori schizzinosi: hanno solo 37 papille gustative (contro le 9000 degli esseri umani) per cui si adattano a mangiare alimenti nuovi con molta facilità.

Come allevano i loro piccoli i piccioni?

I piccioni fanno il nido utilizzando ramoscelli e piccoli steli che i maschi portano alle femmine un pezzo alla volta. I nidi sono di solito ben nascosti, come ad esempio sopra sporgenze elevate, sotto i ponti, o all’interno di edifici abbandonati. I piccioni depongono in genere due uova bianche. Entrambi i genitori, a turno, covano le uova: i maschi di solito restano nel nido durante il giorno mentre le femmine rimangono nel nido di notte. Le uova si schiudono dopo circa 20 giorni. Entrambi i genitori producono uno speciale latte con il quale nutrono, becco a becco, i loro piccoli durante la prima settimana. Gli scienziati ritengono che i piccioni, una volta trovato il loro partner, stiano insieme per tutta la vita.

Quanti anni vivono i piccioni?

I piccioni possono vivere dai tre ai cinque anni ma in alcune città metropolitane la loro aspettativa di vita cala intorno ai due anni. In cattività possono arrivare a superare i 15 anni di vita!

Come vedono i piccioni?

I piccioni hanno un’ottima vista. Sono in grado di vedere i colori e la luce ultravioletta.

Che dimensioni hanno i piccioni?

Dal becco alla coda, il piccione mediamente è lungo circa 30-35 cm. I maschi sono più grandi delle femmine. Il peso medio di un piccione varia dai 300 ai 400 grammi.

Per qualsiasi emergenza o informazione puoi chiamarci. La nostra linea dedicata è attiva dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 18:00. Provvederemo a pianificare un sopralluogo gratuito e a fornirvi un preventivo gratuito.

Cosa è il guano?

Il guano è una sostanza naturale formata dalla deiezione degli uccelli. Il suo accumulo in sottotetti, gronde, davanzali, cornicioni o simili costituiscono un serio problema igienico sanitario.
Il guano è il principale veicolo di infezione delle malattie legate ai colombi urbani. Le patologie più conosciute dalla popolazione sono: salmonellosi, istoplasmosi, criptococcosi, toxoplasmosi, clamidiosi e ascaridiosi; mentre tra gli ectoparassiti, anch’essi possibili vettori di malattie, ritroviamo zecche (Argas reflexus), cimici e acari.
Il guano è uno dei principali fattori di deterioramento di edifici e monumenti, in particolare quelli costituiti da materiali calcarei come i marmi. L’azione chimica dovuta alla presenza di diversi acidi nel guano determina infatti la corrosione di questi materiali, con gravi effetti estetici nonché igienici. La corrosione inoltre scalfisce la superficie dei materiali e consente l’insediamento di microrganismi che, utilizzando lo stesso guano come nutrimento, riescono a penetrare in profondità, causando grossi danni anche nell’intimità della struttura.
La gestione del guano deve essere affidata a ditte specializzate. Il rifiuto deve essere classificato e trasportato in discarica autorizzata che rilascerà la documentazione attestante l’avvenuto conferimento dello stesso al fine di sollevare la Committenza da ogni responsabilità civile e penale derivante da una scorretta gestione dei rifiuti.

Quanto guano può produrre un piccione?

Un colombo di 350 gr può produrre circa 12 kg di guano all’anno! Chiaramente questo avviene durante l’intera giornata quindi non lo deposita tutto nello stesso posto.

Perché il piccione sta sul mio tetto?

I piccioni si posizionano sui tetti per riposare o per aspettare di andare a mangiare. Un tetto verrà scelto, in senso lato, perché è più comodo! Potrà avere una migliore esposizione al sole o essere protetto dai venti principali che normalmente colpiscono quella zona. Potrà essere scelto anche perché durante i mesi invernali ha una più elevata dispersione termica o perché il materiale con cui è costruito è particolarmente termo-assorbente. A volte i tetti vengono frequentati anche perché, con la presenza dell’impianto fotovoltaico, diventano un punto di nidificazione e non solo di sosta.

I volatili sull’impianto fotovoltaico possono diminuire la resa dell’impianto?

Il guano di tutti i volatili può diminuire la resa dell’impianto fotovoltaico. Il convertitore (inverter) fotovoltaico è caratterizzato da un particolare sistema di controllo che permette di far lavorare i pannelli collegati ad esso in maniera ottimale (massima potenza disponibile con quelle particolari condizioni climatiche e di esposizione – tilt e azimuth). Il sistema di controllo è chiamato MPPT (Maximum Power Point Tracker) ed un inverter può essere composto da uno a più MPPT. I pannelli connessi in serie, quindi attraversati tutti dalla stessa corrente, prendono il nome di stringa fotovoltaica. Stringhe identiche (per numero di pannelli e per esposizione – tilt e azimuth) devono essere collegate in parallelo ad uno stesso MPPT. Il malfunzionamento (dovuto al guano dei piccioni) anche di un solo pannello della stringa determina il malfunzionamento dell’intera stringa e di conseguenza di tutte le stringhe in parallelo su quel MPPT. Diventa il classico collo di bottiglia. Ma lo stesso identico problema si presenta all’interno di ogni singolo pannello perché i pannelli sono costruiti con celle di silicio collegate in serie e in parallelo: nei moderni pannelli da 250W si tratta del parallelo di tre stringhe da 20 celle in serie. Ecco perché basta che una sola cella del pannello fotovoltaico si rompa o venga coperta per incidere negativamente sull’intero pannello. All’interno però vi sono i diodi di bypass che riescono appunto a bypassare la stringa di celle (che abbiamo detto essere tre per pannello) interessata dal problema alla singola cella.

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